Red Hat Linux 7.0: The Official Red Hat Linux Reference Guide | ||
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I seguenti comandi possono essere inseriti in un file kickstart.
Impostate le opzioni per l'autenticazione del sistema. È simile al comando authconfig che può essere utilizzato dopo l'installazione. Per default le password vengono criptate e non viene attivata la modalità shadow.
Attiva la crittografazione md5 per le password.
Attiva l'autenticazione NIS. In assenza, --enable nis usa qualsiasi dominio accessibile dalla rete. Un dominio dovrebbe sempre venire inserito (via --nisdomain).
Nome del dominio NIS da usare per i servizi NIS.
Server da usare per servizi NIS.
Attiva le shadow password.
Attiva il supporto LDAP nel file /etc/nsswitch.conf. Il sistema cerca le informazioni sugli utenti (UID, home directory, shell, ecc.) da una directory LDAP. L'uso di questa opzione richiede che sia installato il pacchetto nss_ldap.
Attiva il metodo di autenticazione LDAP. Il modulo pam_ldap viene utilizzato per l'autenticazione e per il cambio della password nella directory LDAP. È necessario aver installato il pacchetto nss_ldap.
Specifica il nome del server LDAP.
Nel DN (distinguished name) della directory LDAP vengono memorizzate le informazioni dell'utente. Questa opzione modifica il file /etc/ldap.conf.
L'autenticazione degli utenti è basata sul sistema Kerberos 5. Il sistema Kerberos non ha nessuna nozione sulla home directory, sugli UID, o sulla shell; perciò se abilitate l'opzione Kerberos, dovete usare anche LDAP, NIS, o Hesiod se volete evitare di usare il comando /usr/sbin/useradd. Per poter usare questa opzione bisogna aver installato il pacchetto pam_krb5.
Kerberos 5 realm
KDC che risponde alle richieste dei client kerberos. Se avete più KDC, separate i loro nomi da una virgola.
KDC che sta eseguendo kadmind. Questo server, è in esecuzione solo sul master.
Attiva il supporto Hesiod per la ricerca della home directory, dell'UID e della shell. Per maggiori informazioni sul servizio fate riferimento al file /usr/share/doc/glibc-2.x.x/README.hesiod che è incluso nel pacchetto glibc. Hesiod è un'estensione del DNS ed usa i record del DNS per la memorizzazione delle informazioni sugli utenti e sui gruppi di utenti.
L'opzione Hesiod LHS("left-hand side"), modifica il file /etc/hesiod.conf. Viene usata per determinare il nome del DNS per la ricerca delle informazioni.
L'opzione Hesiod RHS ("right-hand side") modifica il file /etc/hesiod.conf. Questa opzione è usata dalla libreria Hesiod per determinare il nome del DNS per la ricerca delle informazioni.
Tip | |
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Per la ricerca delle informazioni sull'utente "jim", la libreria Hesiod cerca jim.passwd<LHS><RHS> che dovrebbe corrispondere ad un record TXT (jim:*:501:501:Jungle Jim:/home/jim:/bin/bash). Per quanto riguarda i gruppi, la situazione è identica: jim.group<LHS><RHS>. |
Rimuove le partizioni dal sistema, prima della creazione di nuove partizioni. Se non viene specificata, non viene rimossa nessuna partizione.
Cancella le partizioni Linux (type 0x82, 0x83, e 0xfd [RAID]).
Cancella tutte le partizioni dal sistema.
Sulla maggior parte dei sistemi PCI, il programma d'installazione effettua correttamente l'autoprobe per le schede ethernet e SCSI. Sui sistemi più vecchi, e su alcuni sistemi PCI, è necessario specificare il tipo di periferica affinchè la modalità kickstart funzioni correttamente. Il comando device comunica ad Anaconda di installare moduli extra. È nella forma:
device <type> <moduleName> --opts <options> |
<type> should be one of "scsi" o "eth", e <moduleName> è il nome del modulo kernel che dovrebbe venire installato.
Opzioni da passare al modulo kernel. Prendete nota del fatto che si possono passare più opzioni al kernel specificandole tra virgolette. Per esempio:
--opts "aic152x=0x340 io=11" |
Il disco contenente i driver può essere copiato su una partizione dell'harddisk utilizzando il comando driverdisk. Inoltre si può specificare al programma di installazione dove sono stati copiati.
driverdisk <partition> [--type <fstype>] |
<partition> è la partizione contenente il driver disk.
Tipo di filesystem (per esempio, VFAT o ext2).
Indica al processo di installazione se si desidera attivare la procedura di installazione o di aggiornamento. Per default si attiva la procedura di installazione.
Dovete utilizzare uno di questi quattro comandi per specificare quale tipo di kickstart viene effettuato:
Installazione dal server NFS specificato.
--server <server>
Server dal quale installare (hostname o indirizzo IP).
--dir <dir>
Directory contenente l'albero di installazione di Red Hat.
Per esempio:
nfs --server <server> --dir <dir> |
Installazione dal primo lettore CD-ROM presente nel sistema.
Per esempio:
cdrom |
Installazione da un albero d'installazione Red Hat su un drive locale, che deve essere VFAT o ext2.
--partition <partition>
Partizione da cui installare (ad esempio sdb2).
--dir <dir>
Directory contenente l'albero d'installazione Red Hat.
Per esempio:
harddrive --partition <partition> --dir <dir> |
Installazione di Red Hat da un server remoto via FTP o HTTP.
Per esempio:
url --ulr http://<server>/<dir> |
Imposta il tipo di tastiera. Di seguito è presente la lista di tastiere disponibili per i calcolatori i386 e per le macchine Alpha:
azerty, be-latin1, be2-latin1, fr-latin0, fr-latin1, fr-pc, fr, wangbe, ANSI-dvorak, dvorak-l, dvorak-r, dvorak, pc-dvorak-latin1, tr_f-latin5, trf, bg, cf, cz-lat2-prog, cz-lat2, defkeymap, defkeymap_V1.0, dk-latin1, dk. emacs, emacs2, es, fi-latin1, fi, gr-pc, gr, hebrew, hu101, is-latin1, it-ibm, it, it2, jp106, la-latin1, lt, lt.l4, nl, no-latin1, no, pc110, pl, pt-latin1, pt-old, ro, ru-cp1251, ru-ms, ru-yawerty, ru, ru1, ru2, ru_win, se-latin1, sk-prog-qwerty, sk-prog, sk-qwerty, tr_q-latin5, tralt, trf, trq, ua, uk, us, croat, cz-us-qwertz, de-latin1-nodeadkeys, de-latin1, de, fr_CH-latin1, fr_CH, hu, sg-latin1-lk450, sg-latin1, sg, sk-prog-qwertz, sk-qwertz, slovene |
Per quanto riguarda i calcolatori SPARC sono disponibili i seguenti tipo di tastiere:
sun-pl-altgraph, sun-pl, sundvorak, sunkeymap, sunt4-es, sunt4-no-latin1, sunt5-cz-us, sunt5-de-latin1, sunt5-es, sunt5-fi-latin1, sunt5-fr-latin1, sunt5-ru, sunt5-uk, sunt5-us-cz |
Definisce la lingua di default per il sistema installato. La lingua che specificate verrà usata durante l'installazione e per selezionare la lingua per i messaggi che appaiono a video. Per esempio, per impostare la lingua inglese, dovete inserire la seguente riga nel file kickstart:
lang en_US |
Codici di lingua validi:
cs_CZ, en_US, fr_FR, de_DE, hu_HU, is_IS, id_ID, it_IT, ja_JP.ujis, no_NO, pl_PL, ro_RO, sk_SK, sl_SI, es_ES, ru_RU.KOI8-R, uk_UA |
Specifica come installare il boot loader. Per default, LILO installa sul MBR del primo disco, ed installa un sistema dual-boot se viene trovata una partizione DOS (il sistema DOS/Windows si avvia se l'utente digita dos al prompt di LILO:).
Specifica i parametri da passare al kernel.
Abilita l'opzione LILO linear; solo per compatibilità con le precedenti versioni. Con la nuova versione questa opzione viene attivata per default.
Specifica dove viene scritto il LILO boot record. Valori validi sono mbr (default), partition (installa il boot loader sul primo settore della partizione contenente il kernel), o nessuno (non installa il bootloader sul sistema).
Se questa opzione è presente, il programma di installazione controlla se LILO è già presente nel MBR e nel caso venisse trovato riavvia il sistema -- In questo caso non viene compiuta nessuna installazione. In questo si evita di reinstallare Red Hat Linux su un sistema già installato.
Configura il mouse per il sistema, sia per l'uso in modalità testuale che grafica. Le opzioni sono:
Specifica il dispositivo (ad esempio --device ttyS0)
Se questa opzione viene impostata, il sistema grafico X Window usa simultaneamente il tasto sinistro+destro del mouse per emulare il tasto centrale (se ne consiglia l'uso nel caso di mouse a due tasti).
Si può specificare anche il tipo di mouse:
alpsps/2, ascii, asciips/2, atibm, generic, generic3, genericps/2, generic3ps/2, geniusnm, geniusnmps/2, geniusnsps/2, thinking, thinkingps/2, logitech, logitechcc, logibm, logimman, logimmanps/2, logimman+, logimman+ps/2, microsoft, msnew, msintelli, msintellips/2, msbm, mousesystems, mmseries, mmhittab, sun, none |
Se il comando del mouse viene dato senza argomenti, o viene omesso, il programma d'installazione cerca di rilevare automaticamente il tipo di mouse collegato al computer.
Configura le informazioni di rete per il sistema. Se non viene indicata, e l'installazione viene eseguita tramite rete si assume l'uso del dispositivo di rete eth0 configurato dinamicamente (BOOTP/DHCP). Il comando network configura le informazioni di networking per l'installazione kickstart via rete. Inoltre nel sistema installato viene mantenuta la configurazione di rete utilizzata durante la procedura di installazione.
dhcp, bootp, o static (default DHCP, e dhcp e bootp vengono trattati in modo uguale). Devono essere static per informazioni IP statiche.
Specifica il tipo di dispositivo ethernet da usare per l'installazione. Osservate che il comando --device <device> non ha nessun effetto nel caso sia presente il file kickstart in locale (ad esempio ks=floppy). Esempio di configurazione:
network --bootproto dhcp --device eth0 |
Indirizzo IP del computer da installare.
Indirizzo IP del gateway di default.
Indirizzo IP del nameserver.
Netmask per il sistema installato
Hostname per il sistema installato
Ci sono tre metodi differenti per la configurazione di rete:
DHCP
BOOTP
static
Il client configurato per l'uso del protocollo DHCP usa un server DHCP per ottenere le specifiche sulla configurazione. Come potrete immaginare, il metodo BOOTP richiede un server BOOTP per provvedere alla configurazione della rete.
Il metodo statico richiede che tutte le informazioni sulla rete siano inserite nel file kickstart. Queste informazioni sono statiche, e verranno usate durante e dopo l'installazione.
Per indicare al sistema di usare la configurazione DHCP inserite la seguente riga nel file di configurazione del kickstart:
network --bootproto dhcp |
Per indicare al sistema di usare la configurazione BOOTP inserite la seguente riga nel file di configurazione del kickstart:
network --bootproto bootp |
La linea di configurazione della rete con indirizzo statico è più complessa poichè richiede l'inserimento di tutte le informazioni sulla configurazione del protocollo TCP/IP. È necessario specificare:
l'indirizzo IP
il netmask
l'indirizzo del gateway IP
l'indirizzo IP del name server
Ecco un esempio:
network --bootproto static --ip 10.0.2.15 --netmask 255.255.255.0 --gateway 10.0.2.254 --nameserver 10.0.2.1 |
Nota Bene | |
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L'intera configurazione network deve essere inserita su una sola linea! Qui l'abbiamo inserita su più solamente per per renderla più facile da leggere. |
Ci sono due restrizioni che dovete rispettare se doveste usare il metodo statico:
Tutta la configurazione della rete deve rimanere in una linea; non potete stringere le linee usando un backslash.
Potete specificare un solo name server. Comunque, se necessario, potete usare la sezione %post del file kickstart (descritta nel la sezione %post -- Sezione di configurazione Post-Installazione) per aggiungere più name server.
Create una partizione sul sistema. Le partizioni richieste sono del tipo:
part <mntpoint> --size <size> [--grow] [--onpart <partc>] [--ondisk <disk>] [--onprimary <N>] [--asprimary <N>] |
Il <mntpoint> è dove la partizione viene montata deve essere in una delle seguenti forme:
(ad esempio /, /usr, /home)
La partizione verrà usata come spazio swap.
La partizione verrà usata per l'attivazione di un RAID software (vedasi il comando raid).
Impostata la dimensione minima per la partizione
Indica che la partizione può crescere per occupare lo spazio rimasto non partizionato.
Imposta la dimensione massima della partizione nel caso sia stata selezionata l'opzione grow.
Il programma di installazione non formatta la partizione.
Indica al programma di installazione di posizionare il filesystem su una specifica partizione. Per esempio, partition /home --onpart hda1 inserisce /home su /dev/hda1. La partizione deve essere già esistente.
La partizione viene creata sul disco specificato. Per esempio, --ondisk sdb inserisce la partizione sul secondo disco SCSI presente nel sistema.
La partizione creata deve essere la partizione primaria numero <N> altrimenti fallisce. <N> deve essere compreso tra 1 e 4.
Partizionamento automatico come partizione primaria numero <N>. <N> deve essere compreso tra 1 e 4.
<N> rappresenta il numero di byte per inode sul filesystem. Deve essere fornito in formato decimale. Questa opzione è utile per le applicazioni che incrementano il numero di inode sul filesystem.
Specifica il tipo di partizione <X>, dove <X> è il corrispondente valore numerico.
Tutte le partizioni create sono formattate durante il processo di installazione se non sono utilizzate le opzioni --noformat o --onpart.
Nota Bene | |
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Se il comando --clearpart viene usato nel file ks.cfg, allora il comando --onpart non può essere usato per una partizione logica. |
Nota Bene | |
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Se dovesse fallire la fase di partizionamento del disco, appare il messaggio di diagnostica VC 3. |
Crea un dispositivo RAID software. Questo comando è del tipo:
raid <mntpoint> --level <level> --device <mddevice><partitions*> |
Il <mntpoint> è la posizione in cui viene agganciato il filesystem presente nel dispositivo RAID. La partizione /, deve essere un RAID 1 a meno che sia presente una partizione boot (/boot). Se la partizione /boot è di livello 1, la partizione root (/) può essere di qualsiasi tipo. La <partitions*> (che denota quali partizioni multiple formano il sistema RAID software) elenca gli identificatori RAID da aggiungere allo sistema RAID.
livello RAID level da usare (0, 1, o 5).
Nome del dispositivo RAID da usare (come md0 o m1). I nomi dei dispositivi RAID variano da md0 a md7, ed ognuno può venire usato una sola volta.
Di seguito viene presentato un esempio sulla partizione di una partizione RAID di livello 1 per /, ed un RAID di livello 5 per il filesystem /usr, assumendo che ci siano tre dischi SCSI sul sistema. Crea anche tre partizioni swap, una su ogni drive.
part raid.01 --size 60 --ondisk sda part raid.02 --size 60 --ondisk sdb part raid.03 --size 60 --ondisk sdc |
part swap --size 128 --ondisk sda part swap --size 128 --ondisk sdb part swap --size 128 --ondisk sdc |
part raid.11 --size 1 --grow --ondisk sda part raid.12 --size 1 --grow --ondisk sdb part raid.13 --size 1 --grow --ondisk sdc |
raid / --level 1 --device md0 raid.01 raid.02 raid.03 raid /usr --level 5 --device md1 raid.11 raid.12 raid.13 |
Al termine dell'installazione la procedura kickstart mostra un messaggio all'utente ed attende che venga premuto un tasto prima di riavviare il sistema.
usage: rootpw [--iscrypted] <password>
Imposta la password di rootdel sistema <password>.
Se è presente questa opzione, la password inserita nel file di configurazione kickstart viene considerata nella forma criptata.
Se presente, X non viene configurato sul sistema installato.
timezone [--utc] <timezone>
Imposta il fuso orario su <timezone>.
Se presente, il sistema assume che nell'orologio hardware sia memorizzato l'orario UTC (Greenwich Mean).
Si attiva l'aggiornamento di un sistema esistente piuttosto di installarne uno nuovo.
Configura il sistema X Window. Se questa opzione non è specificata, l'utente dovrà configurare manualmente il sistema grafcio X durante l'installazione (se già presente nella precedente installazione).
Non rileva il monitor.
Configura la scheda grafica <card>; il nome della scheda grafica deve essere presente nella lista di Xconfigurator. Se questa opzione non è specificata, Anaconda rileverà la scheda video.
Configura il monitor <mon>; il monitor deve essere presente nella lista di Xconfigurator. Se non viene specificato, il monitor viene rilevato secondo la modalità plug-and-play.
Specifica la frequenza orizzontale del monitor.
Specifica la frequenza verticale del monitor.
Specifica il desktop di default GNOME o KDE ( si assume che GNOME e/o KDE siano stati installati tramite l'opzione %packages).
Abilita il login grafica (runlevel 5) sul sistema installato.
Se "zerombr" è specificato, e "yes" è l'unico argomento specificato, qualsiasi tabella di partizioni non valida trovata sui dischi viene initializzata. Attivando questa opzione verranno cancellate tutte le partizioni presenti sui dischi con tabelle delle partizioni corrotte e di conseguenza anche tutti i dati.
zerombr yes
Nessun altro formato è efficace.
Tramite il comando %packages è possibile specificare quali file installare durante la procedura kickstart (questa opzione è valida solo per l'installazione e non per l'aggiornamento).
I pacchetti possono essere specificati tramite componenti che raggruppano i pacchetti o specificando individualmente ogni singolo pacchetto. Il programma di installazione definisce vari componenti che raggruppano i pacchetti. Consulate il file RedHat/base/comps presente su qualsiasi CD-ROM Red Hat Linux per una lista di componenti. I componenti sono determinati dalle linee che iniziano con un numero seguito da uno spazio, e poi il nome del componente.
Inoltre, ci sono tre altri tipi di linee nel file comps che potreste trovare:
Se il nome di un pacchetto inizia con un tipo di architettura, dovete solamente digitare il nome del pacchetto, non il nome dell'architettura. Per esempio:
Per i386: netscape-common dovete solo usare la parte netscape-common
Linee che cominciano con un ?, sono specifiche per il programma d'installazione. Non dovete fare niente con questi tipi di linee.
Se il nome di un pacchetto comincia con --hide, dovete solo digitare il nome del pacchetto, meno --hide.
Nella maggior parte dei casi, è necessario elencare i componenti desiderati e non i pacchetti. Osservate che i componenti Base sono sempre selezionati per default; perciò non è necessario specificarli nella sezione %packages.
Ecco un esempio della sezione %packages:
%packages @ Networked Workstation @ C Development @ Web Server @ X Window System bsd-games |
Come potete vedere, i componenti sono specificati, uno per linea, iniziando con un simbolo @, uno spazio, e poi l'intero nome del componente come specificato nel file comps. Specificate i pacchetti individuali (la linea bsd-games nell'esempio sopra specifica un pacchetto che si desidera installare).
Nota Bene | |
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Potete anche specificare la classe di installazione workstation e server. Per far ciò, aggiungete semplicemente una delle seguenti linee alla sezione %packages: |
@ Gnome Workstation @ KDE Workstation @ Server @ Everything |
In questa sezione si possono aggiungere i comandi da eseguire immediatamente dopo il caricamento del file ks.cfg. Questa sezione deve essere inserita alla fine del file e deve iniziare con il comando %pre. Osservate che potete accedere alla rete all'interno della sezione %pre; comunque la risoluzione dei nomi non è ancora stata configurata. Perciò bisogna utilizzare gli indirizzi IP numerici. Ecco un esempio della sezione %pre:
%pre # add comment to /etc/motd echo "Kickstart-installed Red Hat Linux `/bin/date`" > /etc/motd # add another nameserver echo "nameserver 10.10.0.2" >> /etc/resolv.conf |
Questa sezione crea il file "message-of-the-day" contenenete la data di installazione ed aggiunge un altro name server nel file /etc/resolv.conf.
Nota Bene | |
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Osservate che lo script di pre-installazione non viene eseguito nell'ambiente root. |
Potete aggiungere i comandi da eseguire una volta che l'installazione è stata completata. Questa sezione deve essere alla fine del file kickstart e deve iniziare con il comando %post. Potete accedere alla rete nella sezione %post; tuttavia, nameservice a questo punto non è ancora stata configurata, quindi solo gli indirizzi IP funzioneranno. Qui c'è una sezione %post d'esempio:
%post # add comment to /etc/motd echo "Kickstart-installed Red Hat Linux `/bin/date`" > /etc/motd # add another nameserver echo "nameserver 10.10.0.2" >> /etc/resolv.conf |
Questa sezione crea un file "message-of-the-day", che contiene la data in cui è stata effettuata l'installazione kickstart, ed aggiunge un secondo name server al file /etc/resolv.conf.
Nota Bene | |
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Lo script di post-installazione viene eseguito in un'ambiente chrooted; per questo i task come la copia di script o di file RPM dal dispositivo di installazione non funzionerà. |
Vi permette di specificare comandi che volete funzionino al di fuori dell'ambiente chrooted.
Vi permette di specificare un linguaggio di scripting da utilizzare come ad esempio il Perl.